DIZIONARIO

LE PAROLE PER CAPIRE 

ESg

ENVIRONMENTAL, SOCIAL & GOVERNANCE

I fattori ESG sono caratteristiche peculiari sui rischi e opportunità riguardanti la sfera ambientale (Environmental), sociale (Social) e il modello organizzativo aziendale (Governance). Le considerazioni ESG, finanziariamente rilevanti, iniziano ad essere prese in considerazione nel processo decisionale non solo nel contesto di mitigazione del rischio, ma anche come considerazione strategica per rimanere competitivi e promuovere l'innovazione. Gli investitori comprendono il valore dell'integrazione dei fattori ESG nelle loro decisioni di investimento per mitigare i rischi e scoprire opportunità.

GRI

GLOBAL REPORTING INITIATIVE

La Global Reporting Initiative è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro, nata con l’obiettivo di definire standard per permettere a qualsiasi organizzazione di rendicontare i propri impatti economici, ambientali e/o sociali (anche lungo l’intera supply chain). Nel 2016 ha creato un framework di reporting globalmente riconosciuto costituito dai GRI Sustainability Reporting Standards. Essi possono essere utilizzati da organizzazioni di qualunque dimensione, settore e paese del mondo e sono costituiti da 3 standard universali e da 3 set di standard specifici per le performance economiche, ambientali e sociali (rispettivamente GRI 200, 300 e 400) Sono gli standard più diffusi a livello globale per la rendicontazione della sostenibilità.

 
SDGS

SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS

La sigla SDGs indica i “Sustainable Development Goals”, cioè gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile contenuti all’interno dell’Agenda 2030. Essi sono stati individuati individuati dall'Onu nel 2015, con l’obiettivo di raggiungerli entro il 2030. Sono in totale 17 obiettivi (articolati in 169 sotto-obiettivi) che si riferiscono allo sviluppo sostenibile, cioè “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni”, e mirano ad armonizzare tre dimensioni: la crescita economica, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente. Gli SDGs hanno hanno validità universale, quindi tutti i Paesi devono fornire un contributo per raggiungerli in base alle loro capacità.

CSRD

CORPORATE SUSTAINABILITY REPORTING DIRECTIVE

La Corporate Sustainability Reporting Directive è una proposta di direttiva sul reporting di sostenibilità pubblicata dalla Commissione Europea il 21 aprile 2021.
La normativa ha come obiettivo principale quello di incrementare la qualità, la quantità e la comparabilità delle informazioni di sostenibilità che vengono divulgate dalle imprese e che possono essere utilizzate dagli investitori per integrare le strategie di investimento e soddisfare gli obblighi di informativa verso la clientela. La CSRD propone una serie di novità tra cui: un ampliamento del perimetro di applicazione, nuovi standard comuni di reporting che saranno sviluppati dall'European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) (che dovrebbero essere adottati dalla Commissione UE con due atti delegati: un primo di carattere generale entro il 31 ottobre del 2022, un secondo con indicazioni specifiche per singoli settori economici entro il 31 ottobre del 2023), standard di reporting dedicati all esigenze e alle capacità specifiche delle PMI quotate, l'applicazione del il principio della doppia materialità per cui alle imprese sarà richiesto di divulgare informazioni sia sui rischi ambientali e sociali a cui sono esposte, sia sugli impatti provocati dalle attività aziendali sui fattori di sostenibilità.
CARBON NEUTRALITY

La carbon neutrality identifica un particolare stato contraddistinto dal raggiungimento di un equilibrio tra le quantità di CO2 emesse in atmosfera e le quantità di CO2 sequestrate in un determinato periodo di tempo. Per raggiungere tale stato si seguono solitamente tre passaggi: misurazione, riduzione e compensazione. 1) Misurazione = contabilizzazione di tutte le emissioni di gas serra legate ai prodotti e processi 2) Riduzione = limitazione, per quanto possibile, delle emissioni non strettamente necessarie tramite il ricorso ad alternative più sostenibili 3) Compensazione = bilanciamento delle emissioni residue tramite azioni di carbon offset che favoriscono lo sviluppo dei pozzi di carbonio (sistemi in grado di assorbire quantità di CO2 maggiori rispetto a quelle emesse come le foreste) Quando il saldo tra emissioni prodotte e emissioni assorbite arriva a zero, la carbon neutrality è stata raggiunta.

STAKEHOLDERS ENGAGEMENT

ll coinvolgimento delle parti interessate è il processo attraverso il quale un'organizzazione coinvolge persone che potrebbero essere influenzate dalle decisioni che prende o che possono influenzare l'attuazione delle sue decisioni. Per stakeholder engament si intende quindi l'attività sistematica di coinvolgimento, da parte di un'organizzazione, dei propri interlocutori chiave. Il dialogo con i portatori di interesse ruota attorno a tematiche "material", ossia agli elementi rilevanti tanto per l'organizzazione stessa che per i soggetti interpellati. In tutte le organizzazioni, siano esse del settore pubblico o privato, è cruciale comprendere in profondità i trend emergenti (criticità ed opportunità) nel contesto di riferimento in cui l’organizzazione vive ed opera ed identificare in modo puntuale le tematiche sulle quali investire in via prioritaria. Dialogare con i propri stakeholder risulta essenziale per agire in risposta alle aspettative esistenti. In particolare, la qualità delle relazioni (il "capitale relazionale") instaurate con i diversi stakeholder e l’esperienza (presente e passata) osservata dagli stessi influenza l’allineamento tra promesse (value proposition), aspettative, azioni e percezioni.

 
INTEGRATED THINKING

Il pensiero "integrato" si riferisce alle condizioni e ai processi che favoriscono un processo inclusivo di processo decisionale, gestione e reporting, sulla base della connettività e delle interdipendenze tra una gamma di fattori che influenzano la capacità di un'organizzazione di creare valore nel tempo. L'integrated thinking rappresenta il processo di integrazione dell'intuizione, della ragione e dell'immaginazione in una mente umana con l'obiettivo di sviluppare un continuum olistico di strategia, tattica, azione, revisione e valutazione. Esso consiste quindi nella considerazione delle relazioni tra le unità operative e le funzioni di un'organizzazione, così come dei capitali che quest'ultima utilizza o influenza. Il pensiero integrato rappresenta un approccio fondamentale, di aiuto per risolvere problemi complessi, che va a costituire un pre-requisito, per una rendicontazione integrata.
CLIMATE CHANGE RISKS

Il rischio che le imprese e gli enti governativi devono affrontare a causa del cambiamento climatico e che colpisce i sistemi naturali e umani. Il rischio può sorgere sia a causa degli impatti del cambiamento climatico che dagli esiti delle reazioni umane al cambiamento climatico. Un metodo efficace per affrontare questo tipo di rischio è quello di ridurre la vulnerabilità adottando un processo decisionale sensibile al clima. I rischi del cambiamento climatico includono rischi fisici, rischi di contenzioso, rischi di reputazione, rischi per gli azionisti, rischi normativi e rischi di concorrenza.

TASSONOMIA 

La tassonomiaè la disciplina che si occupa della classificazione gerarchica di elementi viventi o inanimati. A livello economico-finanziario, la tassonomia è una classificazione comune a livello UE delle attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. È concepita come strumento per guidare le scelte di investitori e imprese in vista della transizione verso una crescita economica priva di impatti negativi sull’ambiente e, in particolare, sul clima. Le attività sono selezionate in base alla possibilità di contribuire a sei obiettivi ambientali identificati dalla Commissione Europea: 1 - mitigazione del cambiamento climatico; 2 - adattamento al cambiamento climatico; 3 - uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine; 4 - transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti; 5 - prevenzione e controllo dell’inquinamento; 6 - protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.

GOVERNANCE SOSTENIBILE

Governance vuol dire regole di comportamento. Per poter parlare di governance sostenibile bisogna che siano presenti una serie di elementi all'interno dell'organizzazione, tra cui: la responsabilizzazione, la trasparenza, la partecipazione (ovvero la capacità dei cittadini e degli stakeholder di partecipare al processo decisionale) e l'internalizzazione delle esternalità provocate. La buona governance comporta un chiaro impegno rispetto allo sviluppo sostenibile, anche attraverso il perseguimento degli SDGs e l'utilizzo dei sistemi di rendicontazione in grado di cogliere aspetti legati alla sostenibilità sociale e ambientale delle diverse realtà, private e pubbliche.
 
B-CORP

Le B Corp sono aziende che insieme formano un movimento globale che ha l’obiettivo di diffondere un paradigma più evoluto di business. Nel mondo, le B Corp certificate si distinguono sul mercato da tutte le altre perché oltre a perseguire il profitto, innovano continuamente per massimizzare il loro impatto positivo verso i dipendenti, le comunità in cui operano, l'ambiente e tutti gli stakeholder. Infatti l’azienda B Corp sceglie volontariamente e formalmente di produrre contemporaneamente benefici di carattere sociale e ambientale mentre raggiunge i propri risultati economici. Presente in 153 settori e in oltre 77 Paesi, il movimento B Corp ha un unico obiettivo: ridefinire un nuovo paradigma di business adeguato ai nostri tempi, concreto e replicabile. Le migliaia di B Corp e tutte le aziende che ne usano gli strumenti, rappresentano una soluzione concreta, positiva e scalabile che crea valore sia per gli azionisti che per tutti gli stakeholder.

COMPENSAZIONI

La compensazione di CO2 è un’attività che si pone di compensare le emissioni di anidride carbonica (CO2) o di altri gas a effetto serra misurati in anidride carbonica equivalente (C02e). La compensazione viene effettuata tramite la riduzione di emissioni altrove. La compensazione solitamente avviene tramite l’acquisto di crediti di carbonio, che valgono una tonnellata di CO2e ciascuno e vengono certificati da enti terzi che ne garantiscono il valore. I metodi utilizzati per la compensazione possono essere progetti di forestazione o di sviluppo di energie rinnovabili. La carbon neutrality di un’impresa o una nazione non può essere raggiunta esclusivamente attraverso le compensazioni che devono servire da supporto alle azioni di riduzione delle emissioni.

CircolaritÀ

La circolarità è la caratteristica di un processo che si alimenta da solo, garantendone la sostenibilità. In economia si tratta di un modello che si oppone a quello lineare. Il processo Dell’economia lineare è basato sull’ estrarre, produrre, consumare e gettare i rifiuti. Nell’economia circolare gli scarti di un’attività diventano le risorse per un’altra. La circolarità implica quindi prestito, riutilizzo, riparazione e riciclo dei materiali.

CARBON FOOTPRINT

La carbon footprint è una misura che esprime in CO2 equivalente il totale delle emissioni di gas ad effetto serra associate direttamente o indirettamente a un prodotto, un servizio o un’organizzazione. In conformità al Protocollo di Kyoto, i gas ad effetto serra da includere sono: anidride carbonica, metano, protossido d’azoto, idrofluorocarburi, esafluoruro di zolfo e perfluorocarburi. La tCO2e (tonnellata di CO2 equivalente) permette di esprimere l’effetto serra prodotto da questi gas in riferimento all’effetto serra prodotto dalla CO2, considerato pari a 1. La misurazione della carbon footprint di un prodotto o di un processo richiede in particolare l’individuazione e la quantificazione dei consumi di materie prime e di energia nelle fasi selezionate del ciclo di vita dello stesso.

 
SCOPE (1,2,3)

Si tratta di 3 classi di emissioni dentro le quali sono riconducibili tutte le fonti emissive dirette e indirette di un’organizzazione. Sono state introdotte dal GHG Protocol. Le emissioni vengono quindi suddivise in: - Scope 1: Emissioni dirette che risultano dalle attività e dalle fonti che l’organizzazione controlla. - Scope 2: Emissioni indirette generate dall’energia che l’’organizzazione acquista (dunque principalmente energia elettrica e calore, ma anche vapore e raffreddamento). L’organizzazione non controlla la produzione di tale energia ma può limitarne l’uso. - Scope 3: Emissioni indirette dei beni e servizi che l’organizzazione non controlla direttamente, ovvero le emissioni delle altre organizzazioni nella catena di fornitura.

RATING ESG

Il Rating-ESG riguarda la strategia ESG di un'azienda e la sua capacità di prepararsi a potenziali rischi e opportunità futuri. La valutazione ESG è lo strumento che fornisce agli investitori un'opinione lungimirante e valida nel tempo sulla preparazione ai rischi e alle opportunità riguardanti i fattori ESG. L'integrazione dei fattori ESG nella decisione di investimento può fornire rendimenti corretti superiori ed è particolarmente rilevante per migliorare l'efficienza delle strategie di investimento a basso rischio come quelle seguite dai fondi pensione.